Gli aeromobili a pilotaggio remoto, o più comunemente droni, sono piuttosto unici nel loro genere, perchè offrono prospettive visive del tutto differenti da quelle realizzate a terra. Possono essere usati per esplorare nuove frontiere del giornalismo, non solo grazie alla fotografia e riprese aeree, ma anche attraverso la raccolta di dati e l’integrazione con le nuove tecnologie.
I droni possono supportare attività come la mappatura, le ispezioni, i rilievi, grazie ad immagini ad alta definizione, multispettrali e termiche. Potendo montare pressochè qualsiasi dispositivo, i droni stanno cambianto le carte in tavola in tanti settori. Nel giornalismo, ad esempio, il drone diventa un potente strumento storytelling, spostando l’interesse e l’occhio del pubblico verso nuovi luoghi e prospettive. Ma c’è di più. La tecnologia di oggi permette ai droni di volare ad altezze e distanze notevoli; essendo dotati di precisi sistemi GPS, strumenti di sicurezza, funzionalità di volo di precisione, riescono ad avere il potenziale per coprire, ad esempio, aree estese dove si verificano disastri naturali e non, mostrando la portata e la gravità della situazione.
Le immagini catturate da un drone, possono essere utilizzate per creare mappe 2D e 3D delle aree disastrate e, in combinazione con analisi dei dati accurate dati, è possibile spiegare un disastro e, soprattutto, evidenziarne le possibili soluzioni.
Droni e giornalismo d’inchiesta
Con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti, sembra si stia andando nella direzione di un sistema meno rigido che può portare ad uno sviluppo significativo per il giornalismo fotografico e videografico.
Fotografia aerea e riprese con drone sono oggi uno strumento importante per il giornalismo, soprattutto quello d’inchiesta. I droni permettono di raccogliere informazioni su eventi e persone di interesse a distanza o in quota. In questo modo, può spesso rilevare soggetti che altrimenti non potrebbero essere monitorati a causa di altezze, angoli e altri fattori ambientali, come un vulcano o una zona di guerra. Giornalisti e notiziari possono sfruttare i droni per ottenere storie che potrebbero non essere riportate a causa del rischio di lesioni personali per i giornalisti.
Sebbene ci sia ancora da lavorare dal punto di vista normativo, l’utilizzo dei droni nel giornalismo può essere una svolta economica per i reporter e gli enti televisivi. Prima gli eventi venivano tipicamente coperti con metodi tradizionali, come le telecamere fisse per le riprese a terra e il noleggio di un elicottero, per immagini e filmati aerei. Questi ultimi però prevedono dei costi esorbitanti, che sono accessibili solo ai grandi media e alle grandi produzioni. Con l’introduzione dei droni, anche le piccole testate giornalistiche possono ottenere le stesse immagini e condurre le stesse indagini utilizzando uno strumento economicamente accessibile.
Dal momento che le normative sono in continuo mutamento, è opportuno segnalare che, ai fini di un uso professionale dei droni, bisogna premunirsi di licenze ufficiali e assicurazioni professionali, e, soprattutto, affidarsi a piloti e operatori specialisti del settore.